Carrefour Italia la filiera comprende la carne

“Carrefour attua da tempo una politica di massima attenzione alla qualità dei prodotti freschi -spiega Luca Pescina, direttore prodotti freschi tradizionali di Carrefour Italia-, perché vuole tutelare la salute dei suoi consumatori e, nel caso della carne, lo fa valorizzando il prodotto nazionale di qualità, realizzato con i più alti standard di allevamento e di produzione”.

E come fa tutto questo?

Lo spiega sempre Pescina. “Attraverso la Filiera Qualità Carrefour, un sistema trasversale che coinvolge i reparti freschi: Ortofrutta, Carne, Pesce e prodotti lattiero caseari. Abbiamo 51 filiere di prodotto attive attraverso le quali arriviamo al pubblico con circa 200 prodotti finiti che si possono comprare nei nostri supermercati. In questo processo coinvolgiamo circa novemila produttori, di cui 127 sono allevatori di carne della Lombardia. La filiera del bovino è di allevamento italiano quasi al 90%”.

La Filiera Qualità Carrefour è nata negli anni ’90 in Francia. In Italia è arrivata negli anni Duemila, con l’intento di garantire il consumatore rispetto agli scandali alimentari che si sono verificati in passato e che ne avevano minato la fiducia rispetto sia al prodotto, sia anche alla grande distribuzione. “Oggi l’obiettivo è un po’ cambiato, non è più sufficiente dire che la carne è di qualità, che ha un buon sapore e che noi controlliamo la filiera dall’origine. Il consumatore chiede di più. Parla di benessere animale, di agroecologia e di responsabilità sociale e per questo vuole garantito che remuneriamo in maniera corretta i nostri fornitori, che nei campi non viene utilizzato il caporalato o altre forme di sfruttamento. Ciò che genera scandalo oggi è vedere una stalla dove non sono applicati criteri di benessere animale. Quindi noi dobbiamo farci carico anche di questi valori”.

Dal 2017 nella Filiera Qualità Carrefour c’è stata una trasformazione verso una visione più etica ed ecologica. Tanto che non si parla più di un rapporto di collaborazione saltuario con i fornitori, ma di un rapporto continuativo, “proprio per garantire quei valori di cui ho parlato -sottolinea Pescina-. Non si può più pensare di fare piani a breve o medio termine, magari cambiando spesso i fornitori; è necessario lavorare sul lungo periodo per costruire un percorso che vada verso la qualità e la tracciabilità dei prodotti, per riempirli anche di contenuti e non solo di qualità propria”. Un percorso che, però, non può essere fatto tutto in un istante. “Siamo operatori di business, dobbiamo portare a casa il risultato e dall’altra parte c’è il consumatore che alla fine sceglie, lui fa la spesa e decide cosa e dove acquistare. Noi dobbiamo essere capaci di stare nel cuore del mercato senza fare esplodere un valore che poi rischia di non essere riconosciuto in termini economici dal consumatore finale. Quindi dobbiamo procedere un passo alla volta sicuramente remunerando di più chi produce con certi standard qualitativi, ma stando sempre attenti – come detto – a non andare fuori mercato. Quello di Carrefour non può essere un prodotto di nicchia che si compra poche volte l’anno, ma un prodotto che si acquista tutti i giorni. Si possono fare tante cose positive. Tenendo presente, però, che alcune sono realizzabili subito, altre tra un anno e altre ancora in un futuro più lontano”.

Massimo Gianvito

Carrefour Italia la filiera comprende la carne - Ultima modifica: 2020-03-27T09:00:48+00:00 da Redazione Meat