La zootecnia del futuro? Sempre più dinamica e tecnologica

La zootecnia italiana è una leva fondamentale per la crescita di una filiera alimentare di qualità, che sappia conciliare rispetto delle risorse ambientali e redditività economica. Per farlo occorrono risorse economiche, competenze nuove e propensione al cambiamento ad iniziare dalle nuove generazioni che si avvicinano alla professione agricola.

È questa la ricetta emersa a Reggio Emilia nel corso dell’incontro Zootecnia di qualità: obiettivi e strumenti per vincere la sfida del cambiamento, promosso da Studio di consulenza Alberto Bergianti con il patrocinio della Federazione regionale e dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Reggio Emilia e il Centro Ricerche Produzioni Animali.

“Le tecnologie e le crisi accentuano le disuguaglianze – ha affermato Bergianti – perché le aziende più forti diventano sempre più forti e la distanza da quelle meno preparate aumenta. Dobbiamo riuscire a creare un sistema di aziende solide, strutturate, organizzate, consapevoli, capaci di crescere in modo equilibrato e duraturo, con il coraggio di innovare e cambiare con tempismo e velocità. Per fare ciò, dobbiamo creare un sistema di conoscenza e consulenze di alto livello per dare alle aziende gli strumenti per aprirsi al domani”.

Produzione e sostenibilità ambientale, sociale ed economica, sono gli obiettivi su cui il prof. Angelo Frascarelli, presidente di ISMEA, ha richiamato l’attenzione della platea di allevatori riuniti a Reggio Emilia. “Se la sostenibilità economica è prerogativa esclusiva degli imprenditori, la necessità di aumentare le produzioni è conseguenza di un inevitabile aumento della richiesta di cibo a livello globale, la sostenibilità ambientale e sociale delle attività economiche, compreso quelle di allevamento, non possono prescindere dalla capacità di cogliere quali sono gli elementi che i consumatori e la società richiedono, senza i quali anche i migliori prodotti non potranno vincere le sfide del cambiamento. Non è più sufficiente fare tutto bene dal punto di vista produttivo, né sono sufficienti i contributi pubblici. Risparmio, comodità, innovazione, gusto, salute e tutela dell’ambiente, sono gli elementi che oggi i consumatori cercano e apprezzano e che il settore deve perseguire nei prossimi anni. Con tempismo, perché oggi la velocità decisionale e operativa è elemento imprescindibile per vincere”.

Le tensioni finanziarie costituiscono un nuovo elemento di criticità anche per le imprese attive nel comparto della zootecnia.

“Il settore agroalimentare rappresenta per la banca uno spazio di continua crescita e sviluppo – ha commentato Stefano Bolis, responsabile Direzione Emilia Adriatica di Banco Bpm. Come Direzione territoriale contiamo in Regione più di 3.300 imprese clienti che operano nel comparto agroalimentare e oltre 150 gestori e specialisti agrifood che, con un aggiornamento continuo e iniziative mirate, si dedicano a questo target supportati dai Centri Imprese e dalle Aree Retail. La filiera zootecnica italiana è ai primi posti nel mondo per qualità e da tempo gli allevatori hanno avviato un percorso improntato alla sostenibilità che ci auguriamo potrà trarre beneficio dalle risorse del PNRR: noi siamo pronti a fare la nostra parte al loro fianco”.

“I settori zootecnici sono stati destinatari, nel periodo di programmazione 2014-2022, di una parte consistente delle risorse messe a disposizione del settore agricolo dal Programma di Sviluppo Rurale regionale e c’è stata una buona risposta da parte delle imprese agricole zootecniche e di quelle agroindustriali regionali, che hanno aderito numerose ai bandi, sia a quelli in approccio individuale che a quelli in approccio di filiera” ha aggiunto Fabrizio Roffi, Regione Emilia Romagna – Responsabile aiuti all’insediamento di giovani agricoltori e agli investimenti nelle aziende agricole.

Gli investimenti finalizzati a perseguire il miglioramento della competitività non potranno comunque prescindere da un’attenzione alla sostenibilità dello sviluppo in chiave ambientale e di lotta ai cambiamenti climatici; saranno inoltre oggetto di specifico intervento gli investimenti per il benessere animale. In relazione a tali schede di intervento sono state poi evidenziate alcune delle scelte che la Regione ha operato nell’ambito di quegli aspetti per i quali il Programma Strategico della PAC (PSP) nazionale prevedeva diverse opzioni per tenere conto delle peculiarità che caratterizzano le varie realtà produttive regionali.

Nel suo intervento, l’On. Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha dichiarato “La Commissione dell’Unione Europea ha finalmente approvato il Piano Strategico Nazionale dell’Italia, 37 miliardi di euro per i prossimi 5 anni a sostegno della competitività e della sostenibilità del settore produttivo agricolo e agroalimentare. Questo conferma che l’agricoltura italiana è sostenibile sotto il profilo ambientale, sociale ed economico, come dimostrano ad esempio gli interventi sulla zootecnia e il benessere degli animali.”

La zootecnia del futuro? Sempre più dinamica e tecnologica - Ultima modifica: 2022-12-06T16:57:53+00:00 da Laura Seguso