Stress da caldo, a rischio la produzione di latte, carne e uova

Oltre agli uomini, a soffrire il caldo sono anche gli animali nelle case e nelle aziende agricole dove, ad esempio, per lo stress le vacche stanno producendo oltre il 10% di latte in meno rispetto ai periodi normali. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti Lombardia sugli effetti dell’innalzamento della colonnina di mercurio nell’ultima settimana negli allevamenti, dalle stalle ai pollai fino agli alveari.
Per le mucche – sottolinea la Coldiretti Lombardia – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. Per questo sono già scattate le contromisure anti-afa nelle stalle dove sono in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per aiutare le mucche a sopportare meglio la calura, mentre gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché con le alte temperature ogni animale arriva a bere fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi più freschi. Al calo delle produzioni di latte si aggiunge così anche – precisa la Coldiretti – un aumento dei costi nelle stalle per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali.

Situazione analoga anche negli allevamenti di maiali: «I nostri animali stanno mangiando fino al 15% in meno rispetto al solito – spiega Davide Nava, allevatore di Roncello in provincia di Monza Brianza – Alla razione alimentare abbiamo aggiunto estratti vegetali e sali minerali per poterli aiutare a fronteggiare meglio le ondate di calore e in più abbiamo attivato le doccette che vanno praticamente dal primo pomeriggio fino alla sera».

La situazione negli allevamenti – continua la Coldiretti – è rappresentativa dello stato di disagio provocato dal clima su animali e piante. Nei pollai si registra un netto calo della produzione di uova: «Con questo caldo che continua anche nelle ore notturne, le galline non mangiano e quindi producono meno, fino al 30% rispetto al solito – racconta Cristina Bonetti che alleva galline ovaiole a Remedello (Brescia) –. Cerchiamo di raffrescarle come possiamo, ma l’afa è tanta e loro ne risentono parecchio».

Anche le api sono stremate dal caldo – prosegue la Coldiretti – e non svolgono più il prezioso lavoro di trasporto di nettare e polline. Il caldo improvviso dopo un mese di maggio caratterizzato dal maltempo – precisa la Coldiretti regionale – ha stressato questi insetti che ora, con queste ondate di calore, sono impegnate soprattutto a garantire la sopravvivenza dell’alveare attraverso un’azione di “ventilazione naturale” per evitare che la cera all’interno dei loro nidi si sciolga.

Stress da caldo, a rischio la produzione di latte, carne e uova - Ultima modifica: 2019-07-28T21:00:47+00:00 da Redazione Meat